La fontana pellegrina
a cura di Gianluca Mattera
È approdata nei giardini di piazza Municipio, proprio di fronte a Palazzo san Giacomo, la fontana più male impiegata di Napoli: quella che i napoletani conoscono come fontana del Nettuno o fontana Medina.
Ultima sede precedente: via Medina. Effettivamente dove l’avevano posta, quasi all’imbocco di Calata S. Marco, su un marciapiede allargato proprio per accoglierla, era più un ingombro che un elegante arredo della città.
“Schiaffata” sotto un fabbricato, non poteva porgersi adeguatamente agli occhi degli spettatori che la volevano guardare.
Precedentemente, quando era in piazza Bovio, faceva da semplice spartitraffico tra 4-5 arterie, superintasate di auto, per cui nono poteva essere avvicinata senza grave pericolo.
Ancora in precedenza era stata ancora a via Medina, in due posizioni diverse. Era nata, però, per stare a fianco della Recidencia, cioè il Palazzo dei Vicerè spagnoli, più o meno dove attualmente sorge Palazzo Reale.
Sembra sia stata commissionata dal Vicerè Enrico De Guzman (nessuna parentela con l’estroso calciatore del Napoli di questi tempi, che ha cognome De Guzman), nel 1595, ma fu finita più o meno nel 1600, quando era Vicerè il Conte di Lamos. Nel 1622, il Vicerè del tempo, il Duca d’Alba, la fece trasportare in corrispondenza dello spigolo di Palazzo Reale più distante da via Toledo.
Nel 1634 essa fu spostata più in basso, allo sbocco di via Santa Lucia, con l’attuale via Cesario Console, che, allora, si chiamava Salita del Gifgante. Nel 1638 il Vicerè de Guzma duca di Medina, la fece trasportare a via Medina, presso la chiesa di S. Gioacchino, detta “lo Spedaletto”.
Nel 1647 la fontana fu danneggiata durante i moti popolari e nel 1648 il Vicerè Pedro d’Aragona ne rubò i gradini e alcune decorazioni per portarsele nella sua villa in Spagna.
Nel 1649, per l’ampliamento del largo delle Corregge, come si chiamava allora via Medina, la fontana fu posta allo sbocco di Calata S. Marco, su via Medina.
Nel corso del 700, pare che la fontana fosse spostata nelle discesa di fronte al molo di San Vincenzo, cioè oltre il Maschio Angioino.
Nel corso dei lavori del Risanamento, nel 1898 ka fontana fu ancora spostata e andò a finire in piazza della Borsa a fare, come detto, da rotatoria spartitraffico. Poi nel 2001 è tornata in via Medina, e ora, finalmente, ha ricevuto una congrua e scenografica destinazione nei giardini di Piazza Municipio.
C’è stato dunque un assessore comunale con un po’ di senso dell’Urbanistica.