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Il risveglio delle coscienze


a cura di Elio Notarbartolo

Sappiamo che chi si è formato nella cultura cattolica, qualcosa di clericale conserva, anche suo malgrado. Lui lo sa e noi laici pure.

Chi proviene dalla cultura marxista qualche propensione al dogmatismo e al culto delle personalità la conserva e non sempre si trova a suo agio nel mondo della cultura laica. E cade in contraddizioni di cui nemmeno si accorge. Sentiamo ancora viva l’offesa che Leone Repaci, grande uomo di cultura ma anche grande comunista, Presidente della giuria del Premio letterario Viareggio nel '56, inferse a tutto il o mondo della cultura quando rifiutò dei ammettere al Premio il libro di Ignazio Silone (Uscita di sicurezza) perché lo scrittore aveva offeso Palmiro Togliatti.

Allora, però, Politica e Cultura si confrontavano e, tranne in casi eccezionali, si rispettavano.

Ho l’impressione che oggi “la cultura” si parli addosso lasciando al giornalismo d’accatto di dialogare, di allinearsi e spesso vendersi ai politici. Così non va!

Più che mai oggi è necessario che il mondo della cultura riprenda direttamente il confronto sui temi della convivenza, della società dei diritti e dei doveri snidando dalle nicchie del potere i parassiti ch e vi si sono incistati.

Le vicende della Grecia hanno lasciato sorpreso e interdetto mezzo mondo e “l’effetto Tspiras” è molto al di là di quello che finora hanno fatto uscire in tv e sui giornali i raccontatori di notizie. Tspiras ha dimostrato, intanto, che Socialdemocratici e Liberaldemocratici professano una comune indifferenza all’Europa della solidarietà e dello sviluppo equilibrato dei popoli.

E’ lui che ha svegliato l’indignazione di tanti cittadini che hanno dovuto prendere atto dell’ulteriore tradimento dei loro politivi di fiducia e dei mezzi di informazione.

Oggi essi sanno per esempio, che persone che fanno proclami roboanti, che parlano solo in prima persona, che disprezzano chi non la pensa come loro, non sono costruttori di avvenire.

Qualcosa di muove oggi grazie a Tsipiras in Grecia, in Europa, in Italia e anche Napoli, nel mondo dei laici.

A Napoli abbiamo capito che persone capaci di litigare con tutti, è meglio che tornino a casa per il bene della città.

Sta rinascendo una voglia di fare squadra dietro idee e proposte concrete. Sta rinascendo la determinazione di riconoscere la omogeneità delle presenze laiche per essere presenti per la ripartenza della città.

Sta ritornando la passione per la città.

Ne prendiamo atto.

E che sia smoderata!

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